La Parola che conta: Giovedì 26 settembre 2024 (rito ambrosiano)

Giovedì della settimana della IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Memoria facoltativa dei santi Cosma e Damiano, martiri

LETTURA Gc 4, 1-10
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo

Carissimi, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi»? Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: «Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia». Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

SALMO Sal 50 (51)

Fammi grazia, o Dio, nella tua misericordia.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo. R

Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso. R

Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R

VANGELO Lc 19, 37-40
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

L’atteggiamento fondamentale che il fedele deve tenere nei confronti del Signore è quello dell’umiltà, virtù base sulla quale si costruisce solidamente una vita di fede che dà qualità alla vita concreta; ma questa virtù non è solamente umana, è un dono divino preliminare per riconoscere il grande amore che il Signore rivolge a noi perché siamo coscienti di quanto abbiamo già ricevuto per opera dello Spirito santo. E così i desideri e le passioni vengono purificati e ogni richiesta, corrispondente a una preghiera onesta alla ricerca del volere di Dio, viene accolta e soddisfatta da Colui che ci ha amato per primi e ha dato se stesso per noi.

I discepoli prorompono in un grido di gioia dando voce a quanto hanno visto e udito fare da Gesù: siamo tra il monte degli Ulivi e l’ingresso di Gerusalemme che segna l’inizio della passione, morte e risurrezione di Gesù. Egli è riconosciuto come il benedetto che viene nel nome del Signore, colui che porta gioia e pace dal cielo a caro prezzo: il prezzo del suo sacrificio vivente, il dono di se stesso del quale anche le pietre grideranno al posto di tutti colo che non lo avranno riconosciuto. Chiediamo di essere di quelli che lo riconoscono così, Messia e Salvatore.

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