La Parola che conta: Lunedì 23 settembre 2024 (rito ambrosiano)

Lunedì della settimana della IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Memoria di san Pio da Pietrelcina, sacerdote

LETTURA Gc 2, 14-26
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia», ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

SALMO Sal 111 (112)

Il giusto opera il bene e vive con fede.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre. R

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto. R

Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R

VANGELO Lc 18, 28-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Pietro disse: «Noi abbiamo lasciato i nostri beni e ti abbiamo seguito». Ed egli rispose: «In verità io vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».

“come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”: continua il discorso di Giacomo sul rapporto tra fede ed opere; e questo discorso si fa quotidiano, concreto, con esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, a testimonianza che la vita di fede dà forma alla vita concreta quando tutti e due sono vere e coincidono, camminando insieme. Fede in Dio ed opere derivanti da questo: non importa la quantità, importa la qualità delle cose che facciamo, delle scelte quotidiane, delle attenzioni frutto della coltivazione del rapporto continuo con il Signore per mezzo dello Spirito.

Pietro sottolinea che la decisione di seguire il Maestro ha comportato alla rinuncia, ai propri beni; Gesù risponde ponendo l’accento non su quanto lasciato ma su quanto ricevuto nel presente (il regno di Dio presente nella realtà e nel mistero) e nel tempo futuro che verrà (il compimento, la vita eterna): “molto di più”, cioè si allargano gli orizzonti quando si decide con serietà e continuità di seguire e servire il Signore. I santi ci sono di esempio, quelli canonizzati dalla Chiesa e quelli della porta accanto.

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