La Parola che conta: Lunedì 30 settembre 2024 (rito ambrosiano)
Lunedì della settimana della V Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa
LETTURA Gc 5, 7-11
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo
Siate dunque costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
SALMO Sal 129 (130)
L’anima mia è rivolta al Signore.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. R
VANGELO Lc 20, 9-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo. Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote. Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via. Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”. Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”. Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri». Udito questo, dissero: «Non sia mai!». Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo?”. Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato». In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro.
Costanza e pazienza devono caratterizzare la vita di chi crede ed è in attesa dell’incontro con il Signore: la pagina dell’apostolo Giacomo ci raccomanda questi due atteggiamenti, all’epoca molto raccomandati perché credevano in un imminente ritorno glorioso del Signore Gesù. Anche a noi è chiesto di perseverare perché crediamo nella misericordia e compassione del Padre che si è rivelato per mezzo del Figlio ed ora abita in noi nello Spirito.
La parabola dei vignaioli omicidi narra la vicenda stessa di Gesù: egli parla al popolo e risponde agli scribi e ai capi dei sacerdoti che non sopportavano il suo insegnamento autorevole e franco, la sua rivelazione di Dio: il Maestro conosce il compimento della propria vita e missione e ne parla pubblicamente e francamente paragonandosi alla pietra scartata dai costruttori che diventa pietra angolare. Quale atteggiamento coltiviamo in noi rispetto a Gesù? Siamo quelli che diciamo di credere a parole e poi il cuore e l’animo è lontano, lo “scarta”, oppure no?
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