La Parola che conta: Lunedì della settimana della V Domenica dopo Pentecoste (rito ambrosiano) 6/7/2020

Lunedì della settimana della V domenica dopo Pentecoste

LETTURA Dt 19, 15-21
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. Qualora un testimone ingiusto si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimone risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male in mezzo a te. Gli altri verranno a saperlo e ne avranno paura e non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia. Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede».

SALMO Sal 100 (101)
Amore e giustizia io voglio cantare.
Amore e giustizia io voglio cantare,
voglio cantare inni a te, Signore.
Agirò con saggezza nella via dell’innocenza:
quando a me verrai? R
Camminerò con cuore innocente
dentro la mia casa.
Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie,
detesto chi compie delitti: non mi starà vicino.
Amore e giustizia io voglio cantare.
Lontano da me il cuore perverso,
il malvagio non lo voglio conoscere.
Chi ha occhio altero e cuore superbo
non lo potrò sopportare. R
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino accanto a me:
chi cammina nella via dell’innocenza,
costui sarà al mio servizio. R
Non abiterà dentro la mia casa
chi agisce con inganno,
chi dice menzogne
non starà alla mia presenza. R

VANGELO Lc 8, 4-15
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, il Signore Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché “vedendo non vedano e ascoltando non comprendano”. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».

Il brano riferisce le parole di Mosè legislatore che indica la prassi di giudizio in controversie tra fratelli affermando il principio generale della giustizia retributiva che conosciamo con il detto “occhio per occhio, dente per dente”. Questa prima legislazione noi sappiamo compiersi con l’insegnamento e la testimonianza di Gesù.
La parabola del seminatore ci indica l’assoluta generosità di Dio nel darci tutti i doni possibili e immaginabili: sta a noi, alla nostra vita e alla nostra capacità accogliere, custodire e far crescere ogni dono.

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