La Parola che conta: Martedì 20 settembre 2022, memoria dei martiri coreani (rito ambrosiano)

Martedì della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

LETTURA Gc 1, 1-8
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo

Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diàspora, salute. Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni.

SALMO Sal 24 (25)

Donaci, Signore, la tua sapienza.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno. R

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. R

Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.
Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce. R

VANGELO Lc 18, 1-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Inizia con oggi la lettura della lettera dell’apostolo Giacomo: in essa rileviamo subito che il tema centrale, collegato al Vangelo, è la fede e la sua messa alla prova. Le comunità alle quali scrive sono nella diaspora e nella prova: le parole incoraggiano a non abbandonare la fede che, provata, dona la pazienza e la perseveranza soprattutto nel chiedere a Dio senza stancarsi ogni dono perfetto e indispensabile.

Gesù parlando della preghiera incessante utilizza il paradosso del giudice che non ha timor di Dio e della vedova importuna che chiede giustizia: non dobbiamo avere nessuna paura a rimanere nel dialogo e nel rapporto con il Signore perché la preghiera è anzitutto questo e, insieme, domanda, supplica, ringraziamento, intercessione. Noi non conosciamo con chiarezza il disegno di Dio però possiamo e dobbiamo cercare la sua volontà, che è sempre volontà di bene e di salvezza, e così fidarci, affidarci e abbandonarci ad essa. Così il Figlio dell’uomo potrà trovare ancora la fede sulla terra, quando tornerà! L’esempio dei martiri coreani, di cui oggi facciamo memoria, e la loro intercessione ci sproni.

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