La Parola che conta: mercoledì 25 gennaio 2012, Conversione di San Paolo
Lettura degli Atti degli Apostoli 9, 1-18

Epistola
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 1, 12-17
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 27-29
In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Paolo scopre chi è e cosa sta facendo veramente quando incontra la Luce Vera che è Gesà, quella che illumina ogni uomo, anche lui: e diventa cieco perché si era abituato al buio nel quale aveva, fino ad allora, sempre vissuto ed agito pensando o credendo di vederci.
Solo con l’incontro di Anania e il battesimo riacquisterà la vista: incontro e battesimo sono sinonimi della misericordia di Dio che gli “concede” salvezza e anzi eleva Paolo ad Apostolo delle genti.
Così si avvera anche quanto Gesù afferna rispondendo a Pietro: chiunque ascolta la sua voce e pone tutto se stesso a servizio del Vangelo e diventa discepolo di Gesù riceverà doni inimmaginabili e lo stesso destino, la vita eterna, riservato a Gesù.
Anche noi abbiamo bisogno di conversione, forse non come Paolo, ma certamente sentire che la Luce illumina tutta la nostra vita: questo sì che vale la pena di provare!
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