La Parola che conta: mercoledì 29 ottobre 2025 (rito ambrosiano)

Mercoledì della settimana della I Domenica dopo la Dedicazione

Memoria facoltativa di sant’Onorato di Vercelli, vescovo

LETTURA Ap 6, 1-11
L’Agnello scioglie i sette sigilli.

Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

In quel giorno. Vidi, quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, e udii il primo dei quattro esseri viventi che diceva come con voce di tuono: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora. Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra e di far sì che si sgozzassero a vicenda, e gli fu consegnata una grande spada. Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo ai quattro esseri viventi, che diceva: «Una misura di grano per un denaro, e tre misure d’orzo per un denaro! Olio e vino non siano toccati». Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli inferi lo seguivano. Fu dato loro potere sopra un quarto della terra, per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso. E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della terra?». Allora venne data a ciascuno di loro una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

SALMO Sal 149

Esultino i fedeli nella gloria.

Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli. R

Le lodi di Dio sulla loro bocca
e la spada a due tagli nelle loro mani,
per compiere la vendetta fra le nazioni
e punire i popoli. R

Per stringere in catene i loro sovrani,
i loro nobili in ceppi di ferro,
per eseguire su di loro la sentenza già scritta.
Questo è un onore per tutti i suoi fedeli. R

VANGELO Mt 19, 9-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Prendo a prestito le parole di Mons. Guido Marini a commento del brano di Apocalisse 6: “I primi quattro vengono aperti rapidamente e sono tuti portatori di avvenimenti di sciagura. All’apertura del quinto sigillo la serie delle sciagure si interrompe: lo sguardo si posa su una visione celeste (i martiri che attendono il giudizio di Dio), che ha come scopo principale quello di svelare il significato e la conclusione degli avvenimenti. Il sesto sigillo riprende il motivo delle sciagure. A differenza, però, dei primi quattro, il suo svolgimento è lento e vi troviamo due quadri antitetici: il giudizio di Dio e il raduno degli eletti” (https://www.donguido.it/lectio-divina-sul-libro-dellapocalisse-6/). E’ una visione complessa da non prendere alla lettera ma da interpretare nel grande contesto della rivelazione di Gesù a Giovanni: certamente ci sono tempi duri e di sciagura, ma non bisogna disperare perché arrivano anche quelli della salvezza segnati dal giudizio giusto e misericordioso di Dio.

Gesù trasforma la domanda dei suoi interlocutori in istruzione sul progetto originario di Dio, quello descritto nei primi capitoli del libro della Genesi: la creazione del mondo e dell’uomo e l’affidamento all’uomo del compito di riempire la terra in un movimento di comunione piena tra uomo e donna e di apertura al dono della vita; tutto il resto, compreso la legge mosaica, è qualcosa di importante ma che comunque viene dopo “per la durezza del cuore”. Ma non è finita qui: il rinunciare a questo progetto non porta, come si pensava nel Primo Testamento, a una sorta di maledizione perché lo stesso Gesù non vive un rapporto di intimità con una donna aperto alla procreazione; il suo progetto di vita, che è Vangelo e anticipazione della condizione del tempo futuro (quello del compimento del regno di Dio, o paradiso), è quello di donare tutto se stesso per la missione di annunciare Dio e di testimoniarlo in una dedicazione di tutta la vita a questo. E questo non tutti lo capiscono, non è di tutti la vocazione.

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