La Parola che conta: Sabato della 4° settimana di Quaresima (rito ambrosiano) 28/3/2020

Sabato della IV settimana di quaresima

LETTURA Gl 3, 1-5
Lettura del profeta Gioele

Così dice il Signore Dio: «Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni effonderò il mio spirito. Farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile. Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato, poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».

SALMO Sal 88 (89)

Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo.

Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto. R

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R

EPISTOLA Rm 8, 12-17b
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo.

VANGELO Mt 19, 13-15
 Lettura del vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.  

L’effusione universale dello Spirito, profetizzata da Gioele, porta ciascuno a proclamare per la salvezza il nome del Signore riconoscendolo come unico fondamento della fede.

Paolo conferma questa profezia dichiarando: “tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio“. Dunque l’effusione dello Spirito porta ciascuno ad aderire da una nuova e rinnovata identità, quella di figli del Padre grazie all’opera di Cristo, il figlio unigenito.

Quale atteggiamento dunque per riconoscere l’opera dello Spirito in noi e attraverso di noi? Solamente un animo e un cuore di fanciullo, di bambino può permetterci di fidarci e affidarci all’imposizione delle mani di Gesù per ricevere la sua benedizione, il suo Spirito ed essere realmente fratelli suoi, figli dello stesso Padre.

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