Appunti per l’omelia: Domenica 14 maggio 2023 – V di Pasqua (rito ambrosiano, A)

VI Domenica di Pasqua

LETTURA At 4, 8-14
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati». Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.

SALMO Sal 117 (118)

La pietra scartata dai costruttori
ora è pietra angolare.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore. R

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre. R

EPISTOLA 1Cor 2, 12-16
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti «chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare?». Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.

VANGELO Gv 14, 25-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

“Sii tu, o Dio, il nostro maestro interiore…”: nella prima orazione Lo abbiamo chiamato così e gli abbiamo chiesto di guidarci sulla strada della giustizia (la Sua, non la nostra!), di darci il desiderio di una vita più perfetta (cioè più simile alla Sua) e di rinnovare la grazia del mistero pasquale (cioè ricordarci di essere già passati alla vita nuova).

  • Atti 4, 8-14

Non è necessario occupare posti importanti o avere molti titoli per credere nell’opera salvifica di Gesù, il Cristo: occorre una fede semplice, o la fede dei semplici perché il Signore possa operare prodigi per mezzo di chi confida in Lui.

E’ questa la testimonianza che raccogliamo da Pietro: interrogato sul beneficio arrecato a un uomo infermo, egli risponde senza esitazione che è nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, crocifisso dall’uomo e risuscitato da Dio, che è guarito.

Stupore e riconoscimento del miracolo sono nel cuore dei testimoni: ma è sufficiente, oppure occorre decidersi per Gesù e credere!

Noi siamo di quelli che si stupiscono, oppure crediamo anche?

  • 1 Corinzi 2, 12-16

Lo spirito del mondo e lo Spirito di Dio non sono la stessa cosa!

Lo spirito del mondo si basa su una sapienza umana, solamente ha forze umane, giudica una follia la fede e porta all’incomprensione: egli è soggetto alle mode del momento e porta all’incostanza.

Lo Spirito di Dio, invece, apre alla conoscenza dei doni di Dio e quindi alla riconoscenza, fa parlare e si esprime con parole spirituali, esprime giudizi (del mondo) secondo lo Spirito stesso, consiglia e porta ad avere lo stesso pensiero di Cristo: egli è fondamento ininterrotto della trasmissione della fede in Gesù e tende alla perseveranza.

  • Giovanni 14, 25-29

“Se mi amaste…”: questa espressione l’abbiamo già sentita settimana scorsa quando Gesù indicava nello spazio della libertà il nostro rapporto con Lui, basato sull’amore.

Ora è un “se” condizionato dal fatto che i discepoli vorrebbero “trattenere” con sé il Maestro senza cambiare l’idea che hanno di Lui, e invece… Gesù torna al Padre perché è più grande di Lui, il compimento della vita e della missione si gioca su un piano più alto del nostro piccolo orizzonte temporale!

Gli insegnamenti di Gesù, parole ed opere, le ricordiamo solamente dentro un cammino spirituale, un cammino interiore, solo lasciando spazio al Paraclito noi possiamo essere veri credenti: cosa significa credere se non assecondare la voce e l’opera del maestro interiore che nella nostra coscienza trova una dimora?

Questa è la missione della Chiesa: educare e formare la coscienza, sentire la voce di Dio che parla in noi.

Essere nel mondo e non del mondo è questo: assecondare lo Spirito di Dio che agisce in noi e guida, purifica, rinnova.

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