La Parola che conta: Domenica 29 gennaio 2023 (rito ambrosiano)

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Festa del Signore

LETTURA Sir 7, 27-30. 32-36
Lettura del libro del Siracide

Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le doglie di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato: che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? Con tutta l’anima temi il Signore e abbi riverenza per i suoi sacerdoti. Ama con tutta la forza chi ti ha creato e non trascurare i suoi ministri. Anche al povero tendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione. La tua generosità si estenda a ogni vivente, ma anche al morto non negare la tua pietà. Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti móstrati afflitto. Non esitare a visitare un malato, perché per questo sarai amato. In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine e non cadrai mai nel peccato.

SALMO Sal 127 (128)

Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. R

Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita! R

EPISTOLA Col 3, 12-21
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre. Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

VANGELO Lc 2, 22-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

Relazioni, carità, Spirito: potrebbero essere queste tre parole a definire la proposta di riflessione che ci viene incontro in questa domenica della festa della Santa Famiglia.

Relazioni che hanno una trama ricca e significativa, vissute secondo una qualità e uno spirito proprio, come indicato dal libro del Siracide: dal rapporto con il padre e la madre al rapporto con il sacerdote, dal rapporto con gli afflitti a quello con i bisognosi, dal rapporto con chi è morto a quello con il Signore. Non è il profilo di un uomo o una donna perfetti, semmai di persone che prendono sul serio la trama di relazioni intessute insieme al Signore.

Carità al centro della riflessione di San Paolo che raccomanda come sia questo dono teologale a unire tutto nella vita del credente e ad essere quel frutto maturo e promettente della fede incarnata e vissuta in profondità. Ma la carità si alimenta con la ricchezza della parola di Cristo, rendendo grazie vicendevolmente (cioè celebrando l’Eucaristia che è il culmine e la fonte di tutto ciò) e chiedendosi in ogni istante che cosa farebbe Gesù al mio posto.

Cosa lega le relazioni e la carità? Lo Spirito santo proprio come ci testimonia Simeone nel brano di Vangelo. Lo Spirito santo era su di lui, lo Spirito santo gli ha parlato, lo Spirito santo lo ha mosso… e tutto questo lo ha portato a riconoscere e ad incontrare Gesù. Anche noi dobbiamo imparare dalla fede e dalla vita di questo uomo pio e giusto perché anche in noi ci sia lo Spirito che ci parla e ci muove per incontrare Gesù e portarlo sempre con noi.

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