La Parola che conta: Giovedì 14 dicembre 2023 (rito ambrosiano)

Giovedì della V settimana di Avvento

Memoria di san Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa

EZECHIELE 39, 21-29
Lettura del profeta Ezechiele

Così dice il Signore Dio: «Fra le nazioni manifesterò la mia gloria e tutte le nazioni vedranno la giustizia che avrò fatto e la mano che avrò posto su di voi. La casa d’Israele da quel giorno in poi saprà che io sono il Signore, loro Dio. Le nazioni sapranno che la casa d’Israele per la sua iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada. Secondo le loro impurità e le loro trasgressioni io li trattai e nascosi loro la faccia». Perciò così dice il Signore Dio: «Ora io ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d’Israele e sarò geloso del mio santo nome. Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno della loro ignominia e di tutte le ribellioni che hanno commesso contro di me. Quando io li avrò ricondotti dai popoli e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerose nazioni, allora sapranno che io sono il Signore, loro Dio, poiché, dopo averli condotti in schiavitù fra le nazioni, li avrò radunati nella loro terra e non ne avrò lasciato fuori neppure uno. Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d’Israele». Oracolo del Signore Dio.

SALMO Sal 104 (105)

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R

L’ha stabilita per Giacobbe come decreto,
per Israele come alleanza eterna,
quando disse: «Ti darò il paese di Canaan
come parte della vostra eredità». R

Ha dato loro le terre delle nazioni
e hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli,
perché osservassero i suoi decreti
e custodissero le sue leggi. R

PROFETI Os 12, 3-11
Lettura del profeta Osea

In quei giorni. Osea disse: «Il Signore è in causa con Giuda e punirà Giacobbe per la sua condotta, lo ripagherà secondo le sue azioni. Egli nel grembo materno soppiantò il fratello e da adulto lottò con Dio, lottò con l’angelo e vinse, pianse e domandò grazia. Lo ritrovò a Betel e là gli parlò. Signore, Dio degli eserciti, Signore è il nome con cui celebrarlo. Tu ritorna al tuo Dio, osserva la bontà e la giustizia e poni sempre nel tuo Dio la tua speranza. Canaan tiene in mano bilance false, ama frodare. Èfraim ha detto: “Sono ricco, mi sono fatto una fortuna; malgrado tutti i miei guadagni, non troveranno in me una colpa che sia peccato». Così dice il Signore Dio: «Eppure io sono il Signore, tuo Dio, fin dal paese d’Egitto. Ti farò ancora abitare sotto le tende, come ai giorni dell’incontro nel deserto. Io parlerò ai profeti, moltiplicherò le visioni e per mezzo dei profeti parlerò con parabole».

VANGELO Mt 23, 1-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Il popolo di Dio va incontro al suo destino segnato dal peccato, dall’iniquità, dall’ingiustizia e dall’infedeltà: il Signore di fronte a tutto questo nasconde il suo volto e lascia che la punizione sia la conseguenza delle scelte sbagliate compiute. Alla fine trionferà la salvezza a la compassione perché lo Spirito divino entrerà in tutti e radunerà un solo popolo per le nazioni intere.

C’è sempre un ritorno dopo l’infedeltà: è quanto il profeta rilegge della storia di Giuda e di Israele. Con lo sguardo divino Osea profetizza quanto poi la volontà di Dio ha in cuore di realizzare per la salvezza.

Insegnamento e vita devono andare di pari passo: è quanto Gesù dice esplicitamente indicando nella inefficacia di scrivi e farisei la sterilità delle loro parole a cui non segue una vera conversione. E lo stile dev’essere sempre quello di chi serve, proprio come il Maestro ci ha fatto vedere.

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