La Parola che conta: Giovedì 16 novembre 2023 (rito ambrosiano)

Giovedì della I settimana di Avvento

Memoria facoltativa di santa Margherita di Scozia

EZECHIELE 3, 1-15
Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. La figura dalle sembianze umane mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: «Figlio dell’uomo, va’, rècati alla casa d’Israele e riferisci loro le mie parole, poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua oscura, ma alla casa d’Israele: non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua oscura, dei quali tu non comprendi le parole; se ti avessi inviato a popoli simili, ti avrebbero ascoltato, ma la casa d’Israele non vuole ascoltare te, perché non vuole ascoltare me: tutta la casa d’Israele è di fronte dura e di cuore ostinato. Ecco, io ti do una faccia indurita quanto la loro faccia e una fronte dura quanto la loro fronte. Ho reso la tua fronte come diamante, più dura della selce. Non li temere, non impressionarti davanti a loro; sono una genìa di ribelli». Mi disse ancora: «Figlio dell’uomo, tutte le parole che ti dico ascoltale con gli orecchi e accoglile nel cuore: poi va’, rècati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Ascoltino o non ascoltino, dirai: “Così dice il Signore”». Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore là dove ha la sua dimora!». Era il rumore delle ali degli esseri viventi, i quali le battevano l’una contro l’altra, e contemporaneamente era il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. Uno spirito mi sollevò e mi portò via; io me ne andai triste e con l’animo sconvolto, mentre la mano del Signore pesava su di me. Giunsi dai deportati di Tel-Abìb, che abitano lungo il fiume Chebar, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.

SALMO Sal 75 (76)

Dio salva tutti gli umili della terra.

Splendido tu sei,
magnifico su montagne di preda.
Furono spogliati i valorosi,
furono colti dal sonno,
nessun prode ritrovava la sua mano. R

Dio di Giacobbe, alla tua minaccia
si paralizzano carri e cavalli.
Tu sei davvero terribile;
chi ti resiste quando si scatena la tua ira? R

Dal cielo hai fatto udire la sentenza:
sbigottita tace la terra,
quando Dio si alza per giudicare,
per salvare tutti i poveri della terra. R

Persino la collera dell’uomo ti dà gloria;
gli scampati dalla collera ti fanno festa.
Fate voti al Signore, vostro Dio, e adempiteli,
quanti lo circondano portino doni al Terribile,
a lui che toglie il respiro ai potenti,
che è terribile per i re della terra. R

PROFETI Gl 2, 21-27
Lettura del profeta Gioele

Così dice il Signore Dio: «Non temere, terra, ma rallégrati e gioisci, poiché cose grandi ha fatto il Signore. Non temete, animali selvatici, perché i pascoli della steppa hanno germogliato, perché gli alberi producono i frutti, la vite e il fico danno le loro ricchezze. Voi, figli di Sion, rallegratevi, gioite nel Signore, vostro Dio, perché vi dà la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l’acqua, la pioggia d’autunno e di primavera, come in passato. Le aie si riempiranno di grano e i tini traboccheranno di vino nuovo e di olio. Vi compenserò delle annate divorate dalla locusta e dal bruco, dal grillo e dalla cavalletta, da quel grande esercito che ho mandato contro di voi. Mangerete in abbondanza, a sazietà, e loderete il nome del Signore, vostro Dio, che in mezzo a voi ha fatto meraviglie: mai più vergogna per il mio popolo. Allora voi riconoscerete che io sono in mezzo a Israele, e che io sono il Signore, vostro Dio, e non ce ne sono altri: mai più vergogna per il mio popolo».

VANGELO Mt 9, 16-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli di Giovanni: «Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Se le parole di Dio sono, per Ezechiele, dolci da “mangiare” (da fare proprie), per il popolo, invece, esse sono una vera e propria accusa nei loro confronti: il popolo di Dio rigetta Dio stesso perché hanno fronte e cuore indurito. La perseveranza del profeta si fonda unicamente sulla fiducia piena in Dio.

Il profeta Gioele richiama alle grandi opere che il Signore ha fatto per il suo popolo: solo una memoria grata può aprire ad un presente fiducioso e a un avvenire di speranza, nonostante le apparenze. Il Signore non dimentica e non abbandona.

Il Vangelo, la buona notizia che è Gesù ha bisogno di essere accolta nella disponibilità a lasciarsi convertire e cambiare perché si viva di una vita ricevuta e nuova, rinnovata dalla stessa presenza del Signore.

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