La Parola che conta: Giovedì 26 gennaio 2023 (rito ambrosiano)

Giovedì della settimana della III Domenica dopo l’Epifania

Memoria dei santi Timoteo e Tito, vescovi

LETTURA Sir 44, 1; 49, 4-7
Lettura del libro del Siracide

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Se si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia, tutti agirono perversamente; poiché avevano abbandonato la legge dell’Altissimo, i re di Giuda scomparvero. Lasciarono infatti il loro potere ad altri, la loro gloria a una nazione straniera. I nemici incendiarono l’eletta città del santuario, resero deserte le sue strade, secondo la parola di Geremia, che essi però maltrattarono, benché fosse stato consacrato profeta nel seno materno, per estirpare, distruggere e mandare in rovina, ma anche per costruire e piantare.

SALMO Sal 75 (76)

Fate voti al Signore, vostro Dio, e adempiteli.

Tu sei davvero terribile;
chi ti resiste quando si scatena la tua ira?
Dal cielo hai fatto udire la sentenza. R

Sbigottita tace la terra,
quando Dio si alza per giudicare,
per salvare tutti i poveri della terra.
Persino la collera dell’uomo ti dà gloria;
gli scampati dalla collera ti fanno festa. R

Fate voti al Signore, vostro Dio, e adempiteli,
quanti lo circondano portino doni al Terribile,
a lui che toglie il respiro ai potenti,
che è terribile per i re della terra. R

VANGELO Mc 5, 1-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù e i discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

La fedeltà alla legge dell’Altissimo è garanzia per una vita e una stabilità rette dal Signore stesso: è quanto afferma il libro del Siracide che ricorda come solamente Davide, Ezechia e Giosia abbiano avuto stabilità nel loro regno proprio per la loro fedeltà.

«Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te»: Gesù dà questo compito a colui che è stato liberato dagli spiriti impuri, liberato dal male. Anche la nostra vita dovrebbe essere questo andare a proclamare la grande opera che ogni volta il Signore compie in noi quando ci libera, perdona, sorregge, ama.

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