La Parola che conta: Lunedì 15 maggio 2023 (rito ambrosiano)

Lunedì della VI settimana di Pasqua

Memoria dei santi Felice e Fortunato, martiri

LETTURA At 19, 1b-10
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Paolo scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini. Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio. Ma, poiché alcuni si ostinavano e si rifiutavano di credere, dicendo male in pubblico di questa Via, si allontanò da loro, separò i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella scuola di Tiranno. Questo durò per due anni, e così tutti gli abitanti della provincia d’Asia, Giudei e Greci, poterono ascoltare la parola del Signore.

SALMO Sal 67 (68)

Conferma, o Dio, quanto hai fatto
per la nostra salvezza.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio e cantano di gioia. R

Il Signore annuncia una notizia,
grande schiera sono le messaggere di vittoria:
«Non restate a dormire nei recinti!
Splendono d’argento le ali della colomba,
di riflessi d’oro le sue piume». R

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte. R

VANGELO Gv 13, 31-36
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Quando Giuda Iscariota fu uscito, il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».

L’annuncio della parola del Signore non si arresta: Paolo, così come tutti gli altri apostoli e discepoli, percorrono incessantemente il mondo allora conosciuto offrendo la propria testimonianza supportata dai segni dello Spirito. Spetterà ad ogni ascoltatore, poi, di fronte a quella testimonianza e all’azione dello Spirito decidersi per Gesù e aderire alla fede.

Sappiamo bene che la glorificazione del Figlio dell’Uomo per Giovanni è la Croce: il comandamento nuovo sta proprio in questo, nella qualità dell’amore che guarda a Gesù crocifisso risorto. Forse sta proprio qui l’indicazione che il Signore da’ a Pietro che Gli chiede di seguirLo: nel passare da un tipo di amore a questo che tiene conto della croce, del sacrificio supremo (lo stesso Pietro, poi, dirà di non essere nemmeno degno di essere crocifisso come Gesù e quindi chiederà di essere appeso a testa in giù).

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