La Parola che conta: Martedì 14 novembre 2023 (rito ambrosiano)

Martedì della I settimana di Avvento

EZECHIELE 1, 13-28b
Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni, Ezechiele disse: «Tra quegli esseri si vedevano come dei carboni ardenti simili a torce, che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e venivano come una saetta. [Io guardavo quegli esseri, ed ecco sul terreno una ruota al fianco di tutti e quattro. Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutte e quattro la medesima forma; il loro aspetto e la loro struttura erano come di ruota in mezzo a un’altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni; procedendo non si voltavano. Avevano dei cerchioni molto grandi e i cerchioni di tutt’e quattro erano pieni di occhi. Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse sospinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. Quando essi si muovevano, anch’esse si muovevano; quando essi si fermavano, si fermavano anch’esse e, quando essi si alzavano da terra, anch’esse ugualmente si alzavano, perché nelle ruote vi era lo spirito degli esseri viventi.] Al di sopra delle teste degli esseri viventi era disteso una specie di firmamento, simile a un cristallo splendente, e sotto il firmamento erano le loro ali distese, l’una verso l’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembravano i suoi fianchi in su, mi apparve splendido come metallo incandescente e, dai suoi fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore simile a quello dell’arcobaleno fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria del Signore».

SALMO Sal 96 (97)

Tutta la terra conosca la potenza del nostro Dio.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R

Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli. R

A lui si prostrino tutti gli dèi!
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. R

PROFETI Gl 2, 1-2
Lettura del profeta Gioele

Così dice il Signore Dio: «Suonate il corno in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti della regione perché viene il giorno del Signore, perché è vicino, giorno di tenebra e di oscurità, giorno di nube e di caligine. Come l’aurora, un popolo grande e forte si spande sui monti: come questo non ce n’è stato mai e non ce ne sarà dopo, per gli anni futuri, di età in età».

VANGELO Mt 7, 21-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Ezechiele vede, in visione, la gloria del Signore: gli si manifesta, ricordiamolo, in un tempo tribolato di esilio e di tenue speranza del popolo di Dio. La descrizione minuziosa della visione dei quattro esseri viventi, il fatto che si muovano con lo Spirito senza voltarsi indietro e stiano presso il trono della gloria di Dio anticipa ciò che Giovanni nell’Apocalisse confermerà anch’egli in visione: è Dio stesso che si rivela, è la gloria alla quale sono destinati i fedeli.

Gioele descrive il giorno del Signore in maniera solenne e terribile, un giorno nel quale non solo pochi quelli che si salvano ma siamo di fronte ad una moltitudine, “un popolo grande e forte” che non si è mai visto e mai si vedrà: è il popolo dei salvati.

Fede, speranza e carità: sono i tre doni o virtù teologali che mi vengono in mente riascoltando le parole di Gesù di oggi nel Vangelo. La carità è il frutto delle due prime: occorre ascoltare e conoscere, amare e fare proprie le parole di Gesù per poterne trarre la linfa vitale della vita spirituale, quella che ci spinge a trovare in Lui principio e fondamento di ogni cosa.

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