La Parola che conta: martedì 9 aprile 2024 (rito ambrosiano)

Martedì della II settimana di Pasqua

LETTURA Ap 3, 1-8

Lettura degli Atti degli Apostoli

Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.

SALMO Sal 102 (103)

Benedite il Signore nell’alto dei cieli.

Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Benedici il Signore, anima mia,quanto è in me benedica il suo santo nome.Benedici il Signore, anima mia,non dimenticare tutti i suoi benefici. R

Quanto il cielo è alto sulla terra,così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;quanto dista l’oriente dall’occidente,così egli allontana da noi le nostre colpe. R

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno domina l’universo.Benedite il Signore, angeli suoi,potenti esecutori dei suoi comandi. R

VANGELO Gv 1, 43-51

✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Il Signore Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

La guarigione dello storpio alla porta del tempio per opera del nome di Gesù invocato da Pietro insieme a Giovanni testimonia la presenza dello Spirito nella vita e nelle opere degli apostoli: il tempo della Chiesa è segnato da questi eventi che confermano le parole e la testimonianza di chi ha visto e sentito Gesù salvatore.

Credere a Gesù significa incontrarlo e seguirlo sentendone la chiamata che riserva per ciascuno di noi: è così per Filippo ed è così per Natanaele che, ascoltando Filippo, va da Gesù e si stupisce di Lui riconoscendolo cone Figlio di Dio e re d’Israele. L’entusiasmo di Natanaele deve poi passare per la sequela e l’aver riconosciuto la verità di Gesù nella sua morte e risurrezione.

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