La Parola che conta: Mercoledì 14 settembre 2022, festa della Esaltazione della Santa Croce (rito ambrosiano)

Esaltazione della Santa Croce

Festa del Signore

LETTURA Nm 21, 4b-9
Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

SALMO Sal 77 (78)

Sei tu, Signore, la nostra salvezza.

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R

Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza. R

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore. R

EPISTOLA Fil 2, 6-11
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, Gesù Cristo, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

VANGELO Gv 3, 13-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Gesù fa riferimento a Mosè che “innalzò il serpente nel deserto” per parlare del suo innalzamento come Figlio dell’uomo “perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”: il Primo testamento è sempre profetico rispetto al compimento operato dal Nuovo. Così il bastone con il serpente dava la vita a chi lo guardava, così la Croce di Cristo è salvifica per chiunque creda in essa.

Anche l’inno paolino di Filippesi 2 ci ricorda il cammino compiuto dal “Figlio dell’uomo” e come, per essere innalzato, è anzitutto disceso, svuotando se stesso, umiliandosi, facendosi servo e morendo crocifisso.

Un grande teologo del secolo scorso, don Giovanni Moioli, diceva in una sua meditazione sulla croce che per un cristiano non è tanto il dolore la croce da prendere su di sé: è il seguire Gesù, lo stare dietro a Lui Crocifisso e risorto la vera croce da portare per ciascuno di noi.

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