La Parola che conta: Mercoledì 20 settembre 2023 (rito ambrosiano)

Mercoledì della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore

Memoria dei santi Andrea Kim Taegon, sacerdote, Paolo Chong Hasang e compagni, martiri

LETTURA 1Gv 5, 14-21
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto. Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a coloro, cioè, il cui peccato non conduce alla morte. C’è infatti un peccato che conduce alla morte; non dico di pregare riguardo a questo peccato. Ogni iniquità è peccato, ma c’è il peccato che non conduce alla morte. Sappiamo che chiunque è stato generato da Dio non pecca: chi è stato generato da Dio preserva se stesso e il Maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo sta in potere del Maligno. Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!

SALMO Sal 45 (46)

Nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare. R

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra. R

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà nel fuoco gli scudi.
Fermatevi! Sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra. R

VANGELO Lc 18, 15-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Presentavano al Signore Gesù anche i bambini piccoli perché li toccasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso».

La fede si manifesta nella conoscenza di Dio e della sua volontà attraverso l’intercessione di Gesù: così la preghiera di richiesta e la ricerca della volontà di Dio diventano, nella vita quotidiana, la medesima cosa; così anche i rapporti di fratellanza sono improntati alla cura, alla custodia reciproca e alla correzione per essere santi e graditi al Padre, rimanendo nella conoscenza del vero Dio.

Il tocco di Gesù è la manifestazione della sua benedizione e della benedizione del Padre e dello Spirito: così ogni volta che gli viene impedito di entrare in relazione con qualcuno, specie se piccolo, è un vero peccato, una vera mancanza! In più Gesù ricorda che il regno di Dio, cioè la sua presenza reale e misteriosa già qui ed ora in mezzo a noi, è di chi si fa come un bambino che ha fiducia, si lascia condurre e anche tenere per mano e in braccio esprimendo una fiducia piena in chi gli vuole bene e lo accoglie nella verità e nella carità.

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