La Parola che conta: mercoledì 8 ottobre 2025 (rito ambrosiano)

Mercoledì della settimana della VI Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria facoltativa di sant’Anselmo di Lucca, vescovo

EPISTOLA 1Tm 2, 8-15
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone. La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.

SALMO Sal 144 (145)

Benedetto il nome del Signore.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza. R

Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare. R

Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
acclamino la tua giustizia.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R

Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
ascolta il loro grido e li salva. R

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R

VANGELO Lc 21, 20-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti».

Le indicazioni che troviamo nel brano dell’epistola di Paolo a Timòteo, in particolare riguardo alla donna, sono proprio “figlie del suo tempo”: ciò che conta, in fondo, è quanto afferma all’inizio e alla fine, sia per un uomo che per una donna, e cioè “voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche” e di “perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza”.

Il brano evangelico appartiene alla sezione del Vangelo detta “grande apocalisse”: ricordiamoci che apocalisse non vuol dire fine de mondo, ma rivelazione ultima; e questo significa che non bisogna prendere alla lettera quanto scritto e vederlo applicato in un determinato momento: è la chiave di lettura della storia in ogni suo tempo che è importante, e questa chiave, ci dice Gesù, tiene conto dei fatti sconvolgenti che turbano il mondo; il cristiano, il discepolo di Gesù non si lascia turbare da tutto questo se matura un rapporto con Lui che diventa “porto sicuro” in ogni momento.

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