La Parola che conta: Sabato 16 settembre 2023 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore

Memoria dei santi Cornelio, papa e Cipriano, vescovo, martiri

LETTURA Dt 12, 13-19
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Guàrdati bene dall’offrire i tuoi olocausti in qualunque luogo avrai visto. Offrirai, invece, i tuoi olocausti nel luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù: là farai quanto ti comando. Ogni volta, però, che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il Signore ti avrà elargito. Ne potranno mangiare sia l’impuro che il puro, come si fa della carne di gazzella e di cervo. Non ne mangerete, però, il sangue: lo spargerai per terra come acqua. Non potrai mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte spontanee, né quello che le tue mani avranno prelevato. Davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto, mangerai tali cose tu, il tuo figlio, la tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che abiterà le tue città; gioirai davanti al Signore, tuo Dio, di ogni cosa a cui avrai messo mano. Guàrdati bene, finché vivrai nel tuo paese, dall’abbandonare il levita».

SALMO Sal 95 (96)

Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. R

Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R

EPISTOLA 1Cor 16, 1-4
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, riguardo alla colletta in favore dei santi, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte ciò che è riuscito a risparmiare, perché le collette non si facciano quando verrò. Quando arriverò, quelli che avrete scelto li manderò io con una mia lettera per portare il dono della vostra generosità a Gerusalemme. E se converrà che vada anch’io, essi verranno con me.

VANGELO Lc 12, 32-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore».

Le leggi e le regole dell’offerta a Dio sono precise se seguono la logica del dono puro, pronto, della primizia e della condivisione anche con chi non è parte del popolo d’Israele: l’offerta deve essere improntata a un dono di gioia e di riconoscenza per i benefici ricevuti nella fedeltà e nel rispetto della funzione sacerdotale dei leviti.

Paolo parla di come effettuare la colletta per sovvenire alle necessità delle comunità dei fratelli della fede in difficolta, in specie alla comunità di Gerusalemme: occorre risparmiare senza togliere per se e per i propri cari l’essenziale.

L’elemosina, ricorda Gesù, è togliere il superfluo dalla nostra vita per darlo in elemosina e così accumulare un tesoro nel cielo dove ci attende il compimento della nostra vita e la pienezza del regno di Dio: che cosa occupa il nostro cuore? Quali preoccupazioni conosce? Chiediamo al Signore Gesù di essere grati per il pane quotidiano e la libertà da tutto il resto.

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