La Parola che conta: Sabato 24 giugno 2023 (rito ambrosiano)

LETTURA

Ger 1, 4-19

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”.
Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
Non aver paura di fronte a loro,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano
e mi toccò la bocca,
e il Signore mi disse:
«Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
Vedi, oggi ti do autorità
sopra le nazioni e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla».
Mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una pentola bollente, la cui bocca è inclinata da settentrione». Il Signore mi disse:
«Dal settentrione dilagherà la sventura
su tutti gli abitanti della terra.
Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno
e ognuno porrà il proprio trono
alle porte di Gerusalemme,
contro le sue mura, tutt’intorno,
e contro tutte le città di Giuda.
Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro,
per tutta la loro malvagità,
poiché hanno abbandonato me
e hanno sacrificato ad altri dèi
e adorato idoli fatti con le proprie mani.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.

SALMO

Sal 70 (71), 1. 3-6. 15. 17

La mia lingua, Signore, proclamerà la tua giustizia.

In te, Signore, mi sono rifugiato.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile.
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.

EPISTOLA

Gal 1, 11-19

Dio mi scelse fin dal seno di mia madre e si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi.

Lettura di san Paolo apostolo ai Gàlati.

Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.

VANGELO

Lc 1, 57-68

Lettura del Vangelo secondo Luca.

In quel tempo. Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele».
perché ha visitato e redento il suo popolo.

«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni»: il testo di Geremia ci introduce nel mistero della vita e della missione di ciascuno di quelli che il Signore destina per essere suoi testimoni credibili. E’ un desiderio che sgorga dal cuore di Dio e che prende tutte le dimensioni della vita: sentire e sapere questa chiamata è quella grazia particolare che possiamo chiamare vocazione, il nostro posto nel mondo.

“Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo”: la Parola del Vangelo è un messaggio che viene direttamente dal Padre e che, incarnandosi nel Figlio, arriva a ciascuno di noi sotto la forma di una Parola autorevole che indirizza, corregge, guida la vita stessa. Scoprire, custodire, alimentare e seguire questa Parola è seguire Gesù. Paolo apostolo ci mostra il suo mirabile esempio.

Solo l’opera dello Spirito poteva permettere a Zaccaria ed Elisabetta di avere un figlio e un figlio così, proprio Dono di Dio. Ma non è solo questo: sempre lo Spirito muove i passi, il cuore di Elisabetta che riconosce nel frutto del grembo di Maria Gesù il Messia; sempre lo Spirito troverà lo spazio per entrare nel cuore e nella vita di Zaccaria che tesserà le lodi al Signore per questo figlio; sempre lo Spirito guiderà la vita e l’esistenza di Giovanni come colui che prepara la strada a Gesù.

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