La Parola che conta: Sabato 27 gennaio 2024 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della III Domenica dopo l’Epifania

Memoria facoltativa di sant’Angela Merici

LETTURA Es 19, 3-8
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti». Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.

SALMO Sal 95 (96)

Popoli tutti, date gloria al Signore!

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R

Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. R

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude,
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R

EPISTOLA 2Cor 1, 18-20
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì». Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.

VANGELO Gv 12, 31-36a
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».

“Se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza”: è questa la richiesta che Dio invia attraverso Mosè al suo popolo. E’ questione di ascolto obbediente e di custodia di una promessa più grande e duratura di quelle umane: così il popolo, tutti e ciascuno, potranno e possono continuare ad essere guidati e sostenuti dalla forza divina.

E la Parola definitiva alla quale si deve ascolto e obbedienza è lo stesso Gesù Cristo, come dice Paolo, nel quale tutte le promesse di Dio sono divenute un “Sì” deciso, forte, chiaro e inequivocabile: basta guardare alla narrazione evangelica per comprendere come questo sia avvenuto nella concreta vita e missione del Signore in mezzo ai suoi.

Gesù ha indicato se stesso come Figlio dell’uomo e luce del mondo e nell’essere innalzato (sulla croce) la rivelazione piena della gloria di Dio: la folla però non comprende appieno tuto questo, ciascuno deve decidersi personalmente ad accogliere questa manifestazione di Dio in Gesù e riconoscerLo come unico e necessario Salvatore e Signore passando per la porta stretta della sequela, della passione, della morte e della risurrezione.

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