La Parola che conta: Sabato 3 giugno 2023 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana dopo Pentecoste

Memoria dei santi Carlo Lwanga e compagni, martiri

LETTURA Nm 28, 1. 26-31
Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore un’oblazione nuova, alla vostra festa delle Settimane, terrete una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Offrirete in olocausto di profumo gradito al Signore due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell’anno. La loro oblazione sarà fior di farina impastata con olio: tre decimi per ogni giovenco, due decimi per il solo ariete e un decimo ogni volta per ciascuno dei sette agnelli. Offrirete un capro per compiere il rito espiatorio per voi. Offrirete questi sacrifici, oltre l’olocausto perenne e la sua oblazione. Sceglierete animali senza difetti e vi aggiungerete le loro libagioni».

SALMO Sal 92 (93)

Il regno del Signore è stabile per sempre.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei. R

Alzarono i fiumi, Signore,
alzarono i fiumi la loro voce,
alzarono i fiumi il loro fragore.
Più del fragore di acque impetuose,
più potente dei flutti del mare,
potente nell’alto è il Signore. R

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R

EPISTOLA 2Cor 8, 1-7
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità. Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l’aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest’opera generosa. E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa.

VANGELO Lc 21, 1-4
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

“Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore un’oblazione nuova, alla vostra festa delle Settimane, terrete una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile”: è una indicazione precisa quella che il Signore dice a Mosè di riferire al suo popolo. L’offerta, nel giorno della primizie (cioè die primi frutti), deve essere nuova, nel contesto della festa delle Settimane (Pentecoste), e sacra, cioè in rapporto con il Signore stesso; e questo richiede che non si faccia altro (lavoro, per esempio). Sono queste tutte indicazioni che dicono l’importanza del rapporto con il Signore: un rapporto che viene prima di tutto, nuovo, gioioso, che non sia segnato da altro.

Paolo indica nell’esempio delle “Chiese di Macedonia” l’opera di Dio che è presente anche quando la vita è segnata da contrarietà e prove, tribolazione e povertà: solamente un animo riconoscente testimonia nella concretezza la disponibilità e la generosità come risposta grata e solidale a chi è altrettanto, fratello e sorella, nella prova.

Il brano dell’obolo della vedova corona le letture proposte oggi. In quel gesto delle due monetine, tutto quello che ella ha per se stessa, Gesù indica la fiducia piena nel Dio provvidente e attento ai suoi figli nel bisogno, sempre.

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