La Parola che conta: Venerdì 19 aprile 2024 (rito ambrosiano)

Venerdì della III settimana di Pasqua

LETTURA At 9, 10-16
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».

SALMO Sal 31 (32)

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno. R

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell’angoscia. R

«Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio».
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! R

VANGELO Gv 6, 22-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

La pagina di Anania che dialoga con il Signore che gli ordina di recarsi da Saulo per compiere il prodigio di ridonargli la vista ci aiuta a comprendere quando distanti siano le nostre logiche rispetto a quelle di Dio. Anania, nonostante sia direttamente il Signore a chiedergli di fare questo, manifesta il suo dubbio e la sua perplessità alla quale Dio risponde di non preoccuparsi perché «egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome»: il Signore guarda al cuore e sceglie secondo il suo desiderio e secondo quanto una persona è fatta dentro, nell’animo; il Saulo ha visto qualcosa che Anania e noi facciamo fatica a scorgere ora e così lo ha associato al figlio Gesù anche riguardo le prove che dovrà passare.

La scena evangelica narrata si svolge in contemporanea con la traversata del lago da parte dei discepoli e Gesù che cammina sulle acque per poi essere preso sulla barca dai suoi. La folla cerca Gesù, ma egli sa perché lo fanno: non perché hanno visto un segno e, conseguentemente, si sono interrogati per esso ma perché hanno mangiato dei pani dei miracolo e si sono saziati. Gesù li ammonisce: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo”; occorre credere in Lui, seguirLo, conoscerLo, amarLo per ricevere il dono della fede che apre le porte all’eternità già qui su questa terra.

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