La Parola che conta: Venerdì 26 maggio 2023 (rito ambrosiano)

Venerdì della VII settimana di Pasqua

Memoria di san Filippo Neri, sacerdote

LETTURA Ct 7, 13a-d. 14; 8, 10c-d
Lettura del Cantico dei Cantici

Di buon mattino andremo nelle vigne; vedremo se germoglia la vite, se le gemme si schiudono, se fioriscono i melograni. Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi: amato mio, li ho conservati per te. Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace!

SALMO Sal 44 (45)

La figlia del re è tutta splendore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R

Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate. R

Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra.
Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni;
così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre. R

EPISTOLA Rm 8, 24-27
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nella speranza siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

VANGELO Gv 16, 5-11
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Di solito, quando si ama una persona, si prepara tutto al meglio e gli si offre tutto il meglio per dimostrare quanta importanza e quanta cura le si riserva: è questo che emerge dai pochi versetti del Cantico dei Cantici che descrive il desiderio struggente dell’amata verso l’Amato.

Lo Spirito santo viene in aiuto alla nostra debolezza: quest’affermazione di Paolo è preziosa perché ci ricorda come i nostri limiti possono essere superati solamente con un atteggiamento e una vita di fede, aperta all’azione di uno Spirito invocato e lasciato agire.

Gesù compie la promessa di essere con noi ogni giorno, fino alla fine del mondo, grazie al dono dello Spirito che qui viene chiamato “Paràclito”: una delle traduzioni possibili è Spirito difensore o avvocato. Da chi ci deve difendere? Certamente dal Maligno e dalla divisione che opera, dentro e fuori di noi; ma non solo! Lo Spirito è colui che ci conduce al perdono, compie la giustizia e ci permette di stare nel giusto giudizio del Padre.

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