Omelia della Domenica dopo la Dedicazione del Duomo (C, 27/10/19)

Messa del giorno

ALL’INGRESSO
Tu sei, o Dio, la mia protezione,
il mio rifugio, la salvezza della mia vita.
Tu sei la mia forza e la mia difesa;
nel tuo nome mi guidi e mi sostieni.

LETTURA At 13, 1-5a
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei. 

SALMO Sal 95 (96)

Annunciate a tutti i popoli le opere di Dio.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. R

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome. R

EPISTOLA Rm 15, 15-20
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui. 

VANGELO Mt 28, 16-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». 

DOPO IL VANGELO
Mia eredità è il Signore e io lo attendo e lo desidero.
Egli è buono con chi a lui si affida,
si dona al cuore che lo ricerca.

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Credo, Signore, che tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo.

ALLA COMUNIONE
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Beati i miti perché erediteranno la terra.

In questa domenica della gironata missionaria mondiale ci fa bene sentire queste letture perché ci confermano nel tema “Battezzati ed Inviati” scelto per questo mese missionario straordinario.

Partiamo dal Vangelo: di fronte alla solennità dell’ascensione di Gesù, al termine della sua missione con i discepoli, dopo aver condiviso tutto… ecco che i discepoli hanno ancora dei dubbi; e di fronte ad essi, Gesù cosa fa? Li invia! Sì, abbiamo avuto bene: li invia e non aspetta che tutto sia chiaro, che tutto sia sicuro, che tutto sia certo… E facendo questo fa una promessa, una grande promessa: essere con noi ogni giorno fino alla fine del mondo. Solo la fedeltà del Signore dura in eterno, solo il suo forte amore può promettere e mantenere una cosa del genere. E questo invio è per fare discepoli, battezzare e insegnare: ognuno di noi, in quanto battezzati, è inviato.

Ma come possiamo essere certi che questa promessa è davvero mantenuta? Gli Atti degli Apostoli ce lo dicono. La comunità di Antiochia si ritrova per celebrare il culto, digiunare e così ricevere quei Spirito che conferma, sceglie e invia. Non è tanto diverso da quello che facciamo noi, almeno ogni domenica: celebriamo il culto del Signore, veniamo dalle nostre vite e dai nostri cammini di conversione, penitenza, digiuno… e insieme ascoltiamo la Scrittura, ci nutriamo del Suo Corpo per comprendere là dove Lui ci vuole condurre. Che cosa viviamo, che cosa portiamo, che cosa riceviamo in queste assemblee festive?

Un’altra verifica c’è la chiede la lettera apostolica. Paolo ricorda che il vero fondamento della fede per una vita, per una comunità è Gesù Cristo, non altro. Dunque ogni cosa deve fare riferimento a Lui, o meglio, partire da Lui e a Lui condurre: anche la Tradizione autentica compie questo cammino, altrimenti diventa tradizione degli uomini e, dunque, arbitraria. Quanta confidenza ho con Gesù? Quanto delle sue parole e della sua vita trova posto in me, in noi? La testimonianza parte proprio da qui: i primi missionari siamo noi per noi stessi per poi essere inviati laddove operiamo nella vita.

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